14 mag 2012

RIFORME COSTITUZIONALI: IN SENATO FRONTE BIPARTISAN CONTRO LA CIRCOSCRIZIONE ESTERO

ROMA\ aise\ - Si allarga in Senato il fronte contro la circoscrizione estero. Ieri in Commissione Affari Costituzionali è proseguito l’esame del testo unificato della riforma di Parlamento e forma di Governo che prevede, tra l’altro, la riduzione del numero dei parlamentari.

Tanti gli emendamenti illustrati dai senatori – di tutti i partiti – che prevedono l’eliminazione dei deputati e senatori eletti all’estero che, secondo quanto previsto dal testo unificato, da 18 diventerebbero 12, 8 alla Camera e 4 in Senato.
Sono della stessa opinione Belisario (Idv) per il quale "si dovrebbe sopprimere la circoscrizione Estero e individuare con legge ordinaria una modalità diversa di partecipazione alla vita politica da parte degli italiani residenti all'estero" e Calderoli (Lega Nord) che ieri ha illustrato il suo emendamento (01.3) che "sopprime la previsione del diritto di voto per i cittadini residenti all'estero, alla luce dell'esperienza negativa maturata nell'attuazione di quella norma".
Ma anche Perduca del Pd ha sostenuto che "sarebbe necessaria una riformulazione dell'articolo 2" quello sulla formazione del Senato che secondo il suo emendamento sarebbe formato da cento senatori, "sopprimendo la circoscrizione Estero".
Sulla stessa linea d’onda Pastore (PdL) che di emendamenti ne ha presentati 3 (01.4, 1.18 e 2.26) "diretti a sopprimere la previsione di parlamentari eletti all'estero. Si tratta di un nucleo di deputati e senatori che, come si è visto nella scorsa legislatura, possono influenzare in modo determinante la composizione della maggioranza di Governo, senza tuttavia godere di un potere di rappresentanza apprezzabile. L'indagine svolta dalla Commissione affari costituzionali nella XIV legislatura – ha dichiarato ieri il senatore – ha messo in luce episodi clamorosi, in particolare la mancata legittimazione territoriale, l'incoerenza rispetto agli altri enti di rappresentanza degli italiani residenti all'estero e persino evidenti irregolarità". In ogni caso, ha concluso, "l'emendamento 01.4 precisa che l'esercizio di voto dei cittadini residenti all'estero può svolgersi anche per corrispondenza, a condizione che ne sia assicurata l'effettività e la personalità".
Critico con il testo unificato, il senatore Divina della Lega Nord secondo cui esso "prospetta una riduzione modesta del numero dei parlamentari; inoltre, si dovrebbero rimettere in discussione le disposizioni che prevedono l'esercizio di voto degli italiani residenti all'estero".
Il senatore Malan (Pdl) con il suo emendamento (1.31) riduce ma non elimina i deputati eletti all’estero "in considerazione, fra l'altro, dell'esperienza negativa, da cui è emersa la violazione del principio del voto segreto e, conseguentemente, dei requisiti di eguaglianza e libertà nell'esercizio del diritto elettorale".
Diversi gli emendamenti di Idv illustrati da Pardi che "propongono una riduzione più drastica del numero dei senatori e degli eletti nella circoscrizione Estero". (aise)

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