14 mag 2012

ESPONENTI DEL PD GERMANIA SULLA REVISIONE DELLA SPESA AL MAE: PROPOSTE RAGIONATE E BEN STRUTTURATE

Venerdì 11 Maggio 2012 19:46   
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ROMA\ aise\ - "Una settimana fa è stato presentato alle organizzazioni sindacali del Mae un primo documento predisposto dalla commissione consultiva voluta dal Ministro Terzi, composta da personalità esperte di politica estera e membri interni, ovverosia funzionari del Mae, il cui scopo era elaborare analisi e proposte per riqualificare la spesa del Dicastero e valorizzare strutture, attività e risorse dopo i tagli lineari degli ultimi 4 anni.

Un documento articolato e propositivo che ha messo in allarme le sigle sindacali confederali le quali con l’istinto di conservazione dello status quo hanno diramato tra gli iscritti note informative a dir poco lontane da ciò che era stato loro illustrato obbligando la stessa amministrazione a precisare il contenuto dell’informativa". Inizia così la nota congiunta sottoscritta dai segretari di 6 circoli del Pd in Germania Michele Santoriello (Francoforte), Silvestro Gurrieri
(Wolfsburg), Ernesto Vecchio (Heidelberg), Giacomo Salmeri (Mannheim), Giovanni di Rosa (regione del Saar) e Giusto Piccionello (Ludwigshafen) a commento del documento stilato dalla Commissione del Mae.
"In breve - illustrano – sono sei le macroaree su cui si è incentrato il lavoro di analisi e di indirizzo della commissione esterna ad iniziare dalle risorse umane, settore dove la commissione - dopo aver espresso preoccupazione per la perdita di circa 1500 posti dal 2004 al 2012, trend che non può continuare pena la funzionalità delle attività ministeriali - ha evidenziato, da una parte, la quasi sostanziale parità nell’organico di personale di ruolo e a contratto, ponendo l’accento tuttavia su un dato che ci differenzia ancora, anche nella spesa, dai partner europei i quali assumono personale locale in percentuali che variano dal 60% all’80 %. Dall’altra parte la commissione ha proposto di procedure ad una riqualificazione dei profili personali del personale dell’amministrazione centrale, di riesaminare la composizione e le voci che compongono l’indennità sedi estero (ISE) per tali dipendenti, di ridurre gli oneri finanziari del 20% degli esperti esterni, la cui spesa dovrebbe ricadere sui bilanci delle PA che ne richiedono l’utilizzo, di aumentare infine il contingente del personale a contratto".
"Interessante – argomentano gli esponenti Pd – appare poi l’analisi approntata dalla commissione anche del cespite di spesa relativo alla rete estera, che rappresenta conti alla mano una risorsa finanziaria, giacchè i Consolati Generali nel 2011 sono riusciti a raccogliere risorse pari a 110 milioni di Euro a fronte di una spesa 62 milioni di Euro per il proprio funzionamento. Cifra che probabilmente quest’anno potrebbe diminuire viste le entrate non più certe dopo la soppressione in alcuni grandi paesi dei servizi notarili. Anche su questo punto la commissione ha elaborato una proposta valida consigliando il riequilibrio delle strutture estere, riducendo e trasformando le sedi consolari in Europa in strutture consolari “a stella” composte da un consolato generale “hub” e strutture periferiche più leggere sul territorio, dicasi agenzie consolari e sportelli consolari, lì dove è presente la comunità italiana. Una nuova strutturazione che permetterebbe il superamento della prenotazione online per accedere ai servizi, mantenendo e potenziando nel contempo il consolato digitale".
"Su questo punto – puntualizzano i segretari di Circolo – si inserisce anche la proposta di revisione del patrimonio immobiliare, di maggior valorizzazione di quello demaniale, dell’accorpamento di strutture presenti nelle stesse città, di locazioni di spazi propri a diplomatici di altri paesi europei all’interno delle nostre rappresentanze e viceversa di invio di funzionari diplomatici in strutture diplomatiche degli stati UE in quei paesi dove l’Italia non è presente. Una modalità quest’ultima, a basso costo, per aumentare la nostra presenza nel mondo".
"Anche sulle scuole all’estero – continua la nota – la commissione ha enucleato i costi per le attività di insegnamento, pari a Euro 90 milioni, di cui il 75% viene speso per la quota ISE del personale docente inviato dall’Italia e ha suggerito una riduzione di questa tipologia di personale a fronte di una assunzione di insegnanti locali. Una proposta ragionevole vista l’attuale imminente situazione di drastica riduzione dei corsi di lingua e cultura nel mondo. Insomma una serie di proposte ragionate e ben strutturate, che se implementate permetterebbero una riduzione degli sprechi, una più logica, funzionale e efficiente organizzazione delle attività consolari e un migliore presenza dei nostri servizi sul territorio e nel mondo così come un impiego diverso ed equilibrato delle risorse e del personale tanto di ruolo quanto locale entrambi figure professionali importanti e complementari".
"Una domanda sorge spontanea: visto l’annuncio di alcune sigle sindacali di una risposta difensiva e di retroguardia, anche attraverso la tattica della non corretta informazione, dovremo attenderci un’opposizione di principio - nel caso il ministro e il governo accogliessero i contenuti del documento - ai prossimi provvedimenti governativi oltre a quelli parlamentari - poiché alcuni atti saranno normativi e richiederanno il passaggio alle Camere - o possiamo confidare che con il contributo di tutti i sindacati si potrà migliorare le raccomandazioni emerse, la funzionalità, i servizi, la presenza e la forza economica del sistema paese all’estero?".
"Il Pd – concludono – da parte sua farà la sua parte valutando attentamente le proposte della commissione, perché dalle indicazioni di riforma si passi alle buone pratiche di revisione della spesa e di più incisiva azione del Ministero affari esteri in tutti i settori che riguardano la proiezione dell’Italia all’estero". (aise)

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