Con il tema Dare voce ai giovani siciliani che si trasferiscono allestero prescelto per la Giornata del Siciliano nel mondo, Sicilia Mondo ha inteso aprire una finestra su un fenomeno nuovo riguardante un mondo nuovo di pregnante attualità nella società italiana e siciliana e pressoché ignorato dal Governo, dalle Istituzioni e dalle forze politiche.
Il riferimento è allesercito dei 70.000 giovani che per ragioni diverse, si sono trasferiti nellultimo anno nei paesi europei, nellAmerica del Nord ed in Australia. Ma la fuga continua. Per Sicilia Mondo parlare di giovani significa parlare di futuro.
Occorre dire che per i ragazzi di oggi è diventata una normalità navigare e comunicare con gli altri, percorrere le vie del mondo via SKYPE o Facebook. Cercano i coetanei con i quali relazionare, avendo scoperto che sono simili tra di loro più di quanto non si creda. Hanno una gran voglia di esplorare e di conoscere il mondo. Inseguono sogni, opportunità, successi.
Molto diffusa la ricerca dei cognomi italiani. Ai massimi quella tra i siciliani, soprattutto per la curiosità di scoprire che cosa vuol dire essere siciliani fuori dalla Sicilia.
I ragazzi ostentano sempre lorgoglio della propria italianità ma ritorna sempre la difesa della Regione di origine. Si sentono italiani, europei ma siciliani.
La globalizzazione ha trasformato in profondità la società di oggi, imponendo grandi cambiamenti nello stile di vita e rendendo più difficile laccesso al mondo del lavoro delle nuove generazioni ma ha sdoganato per loro le strade del mondo rendendole percorribili.
La nostra riflessione è puntata sulla mobilità sempre più diffusa di tanti giovani siciliani istruiti, neolaureati, specializzati, operai a seguito delle imprese che si trasferiscono nei Paesi più promettenti per ragioni di studio, di perfezionamento professionale, di lavoro o, comunque, alla ricerca di prospettive per realizzarsi e costruirsi un futuro. Spesso facendo leva soltanto sulle proprie capacità, spirito di intraprendenza e coraggio.
Si tratta di una mobilità diversa dalla vecchia emigrazione che ha portato nel mondo 60-70 milioni tra discendenti, oriundi e naturalizzati italiani.
Questa volta si tratta di una mobilità temporanea con la prospettiva di perfezionamento, di inserimento a livello universitario, scientifico e culturale, con la prospettiva di un futuro migliore. In programma cè il ritorno.
Anche se la fuga di un importante capitale umano come quello dei giovani rappresenta sempre un impoverimento della società, siamo convinti che andare per studiare o perfezionarsi allestero, rappresenti uno stimolo importante nella crescita formativa personale e professionale dei giovani. Meglio se fatta per scelta. Lobiettivo è trovare la propria strada nel mondo.
LItalia attraversa un momento difficile. Fuori ci sono più possibilità.
Siamo convinti, altresì, che il loro inserimento ed acquisizione di professionalità nelle Università di eccellenza e nei centri culturali, scientifici e produttivi più avanzati nel mondo, sia fattore di rilancio della immagine della Sicilia sul piano culturale ed economico e della stessa italianità.
Ovviamente, lauspicio è quello che il periodo di studio, di perfezionamento o di lavoro allestero rappresenti solo la tappa di un percorso che riporti in Italia nuove specializzazioni, professionalità, innovazione ed esperienze.
Nella realtà i risultati, secondo le segnalazioni che vengono dagli stessi giovani, sono incoraggianti.
I giornali e la stampa in genere, citano con crescente frequenza le esperienze dei tanti giovani siciliani, studenti o neolaureati che si sono affermati diventando talenti nelle Università straniere, nei centri di ricerca e delle tecnologie avanzate e nelle innovazioni. Anche per loro, ancorché istruiti ed intraprendenti, ladattamento nella nuova società non è stato e non è cosa facile per limpatto con i problemi dellaccoglienza, dellalloggio, della ricerca e del lavoro, spesso della solitudine. Una volta insediati, vivono nella normalità la realtà del Paese che li ospita ma è ovvia la esigenza che non vengano tagliati dai problemi della Nazione e della Sicilia.
Questa considerazione fa riflettere sulla necessità di intervenire promuovendo iniziative, operatività, servizi di sostegno, informazione, dando ascolto alle loro domande ed esigenze. Soprattutto incoraggiandoli e rassicurandoli che non sono stati dimenticati dalla loro terra. Ne hanno il diritto come siciliani e come giovani soprattutto. Ma occorre pensare anche a progetti incentivanti e di valorizzazione per coloro che rientrano.
Si tratta di individuare le politiche ma anche gli strumenti più adatti per costruire con loro un rapporto di relazioni e di vicinanza affettiva. Quello stesso che le Associazioni di emigrazione hanno realizzato negli ultimi 50 anni con i siciliani che, nel tempo, hanno dovuto lasciare la loro terra.
Un rapporto che ha consentito di tenere in vita i valori identitari impendendo la loro assimilazione culturale nella società di insediamento. Un rapporto divenuto oggi relazione di quotidianità.
Su questo tema, Sicilia Mondo nella continuità di un impegno quaranta cinquennale di dedizione senza soste nei confronti dei corregionali, intende aprire una pagina nuova di iniziative di concerto con le Associazioni aderenti ed i corrispondenti ed una politica di sensibilizzazione delle Istituzioni, delle forze politiche e della stampa.
In questa direzione, ha scelto il tema della mobilità giovanile siciliana come argomento di riflessione e di dibattito nella celebrazione della XVI edizione della Giornata del Siciliano nel mondo, manifestazione ormai largamente istituzionalizzata nelle collettività siciliane di tutto il mondo, come giornata di riflessione e di incontro per la ricorrenza della istituzione della Regione Siciliana.
A Catania, la Giornata del Siciliano nel mondo sarà celebrata il 19 maggio corr., presso la sede sociale. Sono stati invitati studiosi ed operatori sociali.
Il progetto operativo partirà dalle indicazioni che scaturiranno dallincontro e dalle proposte delle Associazioni aderenti sensibilizzate ed allertate su questo tema.
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