23 mag 2012

I servizi ai connazionali all’estero non devono essere sacrificati nella lotta tra sindacati.




Il Comites di Saarbrücken esorta Cgil, Cisl e Uil a ritirare la richiesta di risparmi su Comites e CGIE.


Con soddisfazione si apprende che il Ministro degli Affari Esteri sembra porsi sulla linea già tracciata dal Senatore Claudio Micheloni e dal Deputato Franco  Narducci e sulle indicazioni fornite dal Cgie e dai Comites europei sulle possibilità di risparmio nel suo Ministero degli Affari Esteri: trasformazione di consolati in sportelli consolari, meno funzionari all’estero, maggiori assunzioni d’impiegati locali.


I sindacati Cgil, Cisl e Uil rappresentati alla Farnesina argomentano a loro volta contro il richiamo dei numerosi (e costosi) funzionari a Roma, chiedendosi, in un comunicato del 9 maggio, “come si garantirà la sicurezza, la riservatezza e l’imparzialità con una presenza così massiccia di personale assunto localmente?”

I tre sindacati affermano in un altro comunicato che i lavoratori assunti sul posto da consoli e ambasciatori sarebbero poco professionali e privi del necessario collegamento con la realtà italiana.

Cgil, Cisl e Uil scrivono poi che le assunzioni di questa categoria d’impiegati sarebbero “nella migliore delle ipotesi, non sufficientemente selettive, quando non sono addirittura semplicemente clientelari”.

Ai tre prestigiosi sindacati, che rifiutano nettamente anche l’ipotesi d’istituzione di sportelli consolari, è venuto addirittura in mente di proporre il risparmio con una maggiore riflessione “sulla compresenza di tanti momenti di rappresentanza delle nostre collettività: Parlamentari, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie) e Comitati degli Italiani all’Estero (Comites)".

Premesso quanto sopra,

 il Comites di Saarbrücken sente il dovere di fare sentire anche la voce dei diretti interessati, che sono i connazionali che quotidianamente chiedono i servizi consolari:

Gli sportelli consolari sono una valida alternativa alla chiusura dei consolati ove non è presa in considerazione l’apertura di un’agenzia consolare;




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L’esperienza quotidiana impone un giudizio positivo ed encomiabile al lavoro svolto dagli impiegati locali (spesso in condizioni difficili) perché conoscitori della lingua del paese che ci
ospita, conoscitori della mentalità e della realtà amministrativa locale e perché conoscitori dei bisogni e delle aspirazioni delle collettività, di cui sono parte integrante;

Le realtà degli sporteli consolari in Germania, per cui si auspica una maggiore autonomia, sono la prova tangibile di un esperimento riuscito, nella tutela dei servizi consolari a distanze ragionevoli dopo la soppressione di quei consolati;

Presso questi sportelli, infatti, ed è utile ricordarlo, vengono raccolte tutte le richieste dei connazionali con il soddisfacimento dei loro bisogni e a supporto delle relative sedi di riferimento.

L’impiego di consoli onorari nell’ambito dell’Unione Europea non può essere preferito all’istituzione di simili unità amministrative leggere, che sono operative e che accolgono sul posto tutte le richieste dei connazionali;

Si ritiene importante che anche questo punto di vista dell’utente sia chiarito in una discussione sui servizi per gli italiani all’estero, in cui i diretti interessati non sono mai stati interpellati dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, i quali mettono addirittura in discussione la legittimità delle loro rappresentanze politiche e istituzionali.

F.to
Cav. Giovanni di Rosa
Presidente Comites/Saarbrücken 

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