17 apr 2011

A CIASCUNO LA SUA LEGA

In questi giorni i soliti “nostri” della Lega Nord, dimenticandosi per un momento dei “terrun”, se la stanno prendendo con gli immigrati magrebini ed africani: dal “föra de ball” del mite Umberto Bossi (Ministro delle Riforme per il Federalismo), al “Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli. Almeno per… ora” come dire: carichiamo i moschetti ma aspettiamo a tirare il grilletto, del cauto Roberto Castelli (Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti). Per finire (per ora, forse) a quanto affermato, a tamburo battente, dall’imprudente europarlamentare leghista Roberto Speroni (suocero del capogruppo della Lega Nord alla camera dei Deputati, Marco Reguzzoni, per la serie “Parentopoli leghista”) e cioè “noi siamo invasi, c’è gente che viene in Italia senza permesso violando tutte le regole. A questo punto vanno usati tutti i mezzi per respingerli, eventualmente anche le armi”.

Ebbene, mentre questo accade in Italia, in Svizzera nel Cantone Ticino, abbiamo un’altra Lega, la Lega Ticinese, il cui leader Giuliano Bignasca, avendo stravinto nelle recenti elezioni del Cantone Ticino, riuscendo ad eleggere due ministri su cinque (in dieci anni, grazie alla sua politica contro i frontalieri italiani e gli accordi bilaterali Svizzera/Unione Europea, ha più che raddoppiato i consensi elettorali), le prime cose che ha detto sono state contro il Ministro Tremonti per lo scudo fiscale, contro i frontalieri italiani (circa 45'000) in Ticino e contro l’Unione Europea. Senza dimenticare che questo “Bossi” elvetico è anche quello che ancora in tempi recenti voleva costruire lungo il confine tra Ticino e Lombardia un muro alto quattro metri come quello degli israeliani e che ha affrontato le ultime vittoriose elezioni ticinesi accordandosi con l’altro partito populista di destra elvetico, l’UDC (niente a che fare con il partito di Pierferdinando Casini, naturalmente). Ovvero il partito dei manifesti elettorali provocatori antistranieri come quello, per esempio, del “Bala i ratt” di una campagna razzista contro i frontalieri lombardi (i ratt), accusati di venire in Svizzera a rubare il formaggio, cioè il lavoro ed i soldi.

Evidentemente ognuno deve fare i conti con la sua Lega: i “terrun”, i magrebini e gli africani (e, più in generale, tutti noi italiani purtroppo) con la Lega Nord e, a sua volta, i leghisti nostrani della Lombardia e dell’Alto novarese (e, più in generale, tutti noi italiani purtroppo) con la Lega dei Ticinesi. Il tutto a conferma di quanto ebbe a dire Luciano De Crescenzo nel film cult “Così parlò Bellavista” e cioè che nel mondo “si è sempre meridionali di qualcuno”!



Dino Nardi, Consigliere CGIE e Coordinatore UIM Europa

Nessun commento:

Posta un commento