27 giu 2012

DL EDITORIA, DUE MLN PER PERIODICI ITALIANI PUBBLICATI ALL'ESTERO


(NoveColonne ATG) Roma - Due milioni di euro a partire dal 2012 per i periodici italiani pubblicati all'estero. E' questa la novità contenuta in un emendamento del Pd (approvato in aula al Senato mercoledì 27 giugno) al decreto di riordino dei contributi delle imprese editrici.
Nel testo si prevede che a decorrere dai contributi relativi al 2012 vengano erogati 2 milioni l'anno a favore dei periodici italiani pubblicati all'estero "da almeno tre anni, e di pubblicazioni con periodicità almeno trimestrale edite in Italia e diffuse prevalentemente all'estero da almeno tre anni, anche tramite abbonamenti a titolo oneroso per le pubblicazioni on line". Inoltre si stabilisce che per determinare l'entità del contributo si debba tenere conto di alcuni fattori: la diffusione di questi periodici nelle comunità italiane all'estero, il loro apporto alla diffusione della lingua e della cultura italiane, il loro contributo alla "promozione del sistema Italia all'estero" e la loro "consistenza informativa". Con un decreto del presidente della Repubblica verranno quindi definiti i criteri e le modalità per la concessione dei contributi, tenendo conto del numero di uscite annue, delle pagine pubblicate, delle copie vendute anche in formato digitale e riservando una quota "alle testate che esprimono specifiche appartenenze politiche, culturali e religiose". Per accertare la sussistenza dei requisiti di ammissione ai contributi e deliberarne la liquidazione verrà istituita una commissione composta da rappresentanti della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero degli Esteri, del Cgie, della Fusie, dell'Fnsi e della Consulta nazionale delle associazioni di emigrazione, che opereranno tutti "a titolo gratuito". In sostanza con queste modifiche si chiariscono i criteri per individuare i requisiti e le modalità di erogazione dei circa 2 milioni di euro che dal Fondo editoria venivano fino ad oggi destinati alle pubblicazioni all'estero, con un sistema di cui da tempo viene chiesta una riforma radicale da parte della Federazione unitaria della stampa italiana all'estero. E l'emendamento del Partito democratico nasce proprio sulla spinta del seminario organizzato dolo scorso 24 maggio dalla Fusie a Roma nel quale si erano chiesti da subito più rigore e controlli nell'emanazione dei contributi. "Abbiamo colto l'occasione del decreto sull'editoria - spiega il senatore Claudio Micheloni - per fare un primo passo nella giusta direzione, in attesa di una riforma più organica e profonda del sistema dei contributi alla stampa estera italiana. Una riforma che credo a questo punto si farà nella prossima legislatura - conclude Micheloni - ma ritengo che quello raggiunto sia comunque un ottimo risultato".

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